Salone d'Impresa | Relazioni di Valore
Salone d'Impresa
Relazioni di Valore
Martedì 13 Giugno 2023
16:00 – 18:00
Nell’aprile 2022 la Presidente della Bce, Christine Lagarde, ha rilasciato una storica intervista dicendo: «Alcuni dicono che viviamo in un’era di “permacrisi”: dove ci muoviamo continuamente da un’emergenza all’altra. Solo 10 anni fa abbiamo fronteggiato la peggiore crisi finanziaria dagli anni ‘30, poi la peggiore pandemia dal 1919 e ora la più grave crisi geopolitica in Europa dalla fine della guerra fredda». Secondo il Collins English Dictionary la parola che meglio descrive il 2022 è permacrisis. Questo neologismo deriva dall’unione di due parole, “perma” che deriva da “permanent” e “crisis”. Il vocabolo assume, quindi, il significato di crisi permanente, “un lungo periodo di instabilità e incertezza”. Ma perché questo termine?
Il 2022 è iniziato con l’invasione da parte di Vladimir Putin dell’Ucraina, che ha portato il conflitto in Europa dopo settant’anni dalla Seconda Guerra Mondiale, ma non solo; alla Russia sono state imposte le sanzioni più dure della storia, che hanno portato l’inflazione a livelli altissimi nella maggior parte dei Paesi nel Mondo. Diverse sono state le ripercussioni in ambito economico. Ricordiamo che l’Ucraina è considerata da secoli “il granaio d’Europa”, la sua invasione ha messo dunque a rischio l’esportazione agricola, con il conseguente aumento dei prezzi in tutta Europa. Con la guerra, l’Europa ha mostrato la sua debolezza più grande, la quasi totale dipendenza energetica dalla Russia. Diversi Paesi del mondo si sono dovuti attrezzare riaprendo le centrali a carbone, estremamente inquinanti. Da qui, si passa al problema dell’inquinamento e del cambiamento climatico, altro aspetto importante che ha segnato tutto il 2022. Guerra, pandemia, inflazione: queste sono le tematiche centrali del 2022. Come saranno i prossimi anni per il Mondo Economico? Come stanno agendo e reagendo le Imprese nel Nuovo Panorama Mondiale?
La Permacrisi Mondiale:
Qual è l’Impatto sulle Supply Chain delle Imprese Italiane?
Quali sono i cambiamenti per minimizzare i rischi?
16.00-16.30: La Parte Tecnica: La PermaCrisi e i Fattori Mondiali di Instabilità
Prof. Ferdinando Azzariti, Presidente Salone d’Impresa Srl
16.30-17.30: La Parte Esperienziale: Le Azioni Introdotte dalle Imprese nella Supply Chain
Paolo Bettinardi, Amministratore Delegato Better Silver SpA
Giovanni Covre, Direttore Operativo Eureka Srl
17.30-18.00: Q&A e Sintesi Operativa
Nell’aprile 2022 la Presidente della Bce, Christine Lagarde, ha rilasciato una storica intervista dicendo: «Alcuni dicono che viviamo in un’era di “permacrisi”: dove ci muoviamo continuamente da un’emergenza all’altra. Solo 10 anni fa abbiamo fronteggiato la peggiore crisi finanziaria dagli anni ‘30, poi la peggiore pandemia dal 1919 e ora la più grave crisi geopolitica in Europa dalla fine della guerra fredda». Secondo il Collins English Dictionary la parola che meglio descrive il 2022 è permacrisis. Questo neologismo deriva dall’unione di due parole, “perma” che deriva da “permanent” e “crisis”. Il vocabolo assume, quindi, il significato di crisi permanente, “un lungo periodo di instabilità e incertezza”. Ma perché questo termine?
Il 2022 è iniziato con l’invasione da parte di Vladimir Putin dell’Ucraina, che ha portato il conflitto in Europa dopo settant’anni dalla Seconda Guerra Mondiale, ma non solo; alla Russia sono state imposte le sanzioni più dure della storia, che hanno portato l’inflazione a livelli altissimi nella maggior parte dei Paesi nel Mondo. Diverse sono state le ripercussioni in ambito economico. Ricordiamo che l’Ucraina è considerata da secoli “il granaio d’Europa”, la sua invasione ha messo dunque a rischio l’esportazione agricola, con il conseguente aumento dei prezzi in tutta Europa. Con la guerra, l’Europa ha mostrato la sua debolezza più grande, la quasi totale dipendenza energetica dalla Russia. Diversi Paesi del mondo si sono dovuti attrezzare riaprendo le centrali a carbone, estremamente inquinanti. Da qui, si passa al problema dell’inquinamento e del cambiamento climatico, altro aspetto importante che ha segnato tutto il 2022. Guerra, pandemia, inflazione: queste sono le tematiche centrali del 2022. Come saranno i prossimi anni per il Mondo Economico? Come stanno agendo e reagendo le Imprese nel Nuovo Panorama Mondiale?
Lunedì 19 Giugno 2023
16:00 – 18:00
L’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile è un programma d’azione per le persone, il pianeta e la prosperità sottoscritto nel settembre 2015 dai governi dei 193 Paesi membri dell’ONU. Essa ingloba 17 Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile – Sustainable Development Goals, SDGs – in un grande programma d’azione per un totale di 169 ‘target’ o traguardi. L’avvio ufficiale degli Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile ha coinciso con l’inizio del 2016, guidando il mondo sulla strada da percorrere nell’arco dei prossimi 15 anni: i Paesi, infatti, si sono impegnati a raggiungerli entro il 2030. Con la normativa europea sul clima il conseguimento dell’obiettivo climatico dell’UE di ridurre le emissioni dell’UE di almeno il 55% entro il 2030 diventa un obbligo giuridico. I paesi dell’UE stanno lavorando a una nuova legislazione per conseguire tale obiettivo e rendere l’UE climaticamente neutra entro il 2050. Il pacchetto di proposte mira a fornire un quadro coerente ed equilibrato per il raggiungimento degli obiettivi climatici dell’UE, in grado di:
La Sostenibilità Ambientale:
Dall’Agenda 2030 all’Europa
16.00-16.30: La Parte Tecnica. La Sostenibilità Ambientale come Vantaggio Competitivo
Maddalena Ammirati, Sustainability Advisor Schneider Electric SpA
16.30-17.30: La Parte Esperienziale. Le Azioni Concrete Introdotte dalle Imprese
Furio Bragagnolo, Presidente Pasta Zara SpA
Marco Meggiolaro, Innovation and Product Sustainability Manager Tecnica Group
Mario Toniutti, Vicepresidente Illiria Group
Alessandro Trivillin, Amministratore Delegato Snaidero SpA
17.30-18.00: Q&A e Sintesi Operativa
L’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile è un programma d’azione per le persone, il pianeta e la prosperità sottoscritto nel settembre 2015 dai governi dei 193 Paesi membri dell’ONU. Essa ingloba 17 Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile – Sustainable Development Goals, SDGs – in un grande programma d’azione per un totale di 169 ‘target’ o traguardi. L’avvio ufficiale degli Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile ha coinciso con l’inizio del 2016, guidando il mondo sulla strada da percorrere nell’arco dei prossimi 15 anni: i Paesi, infatti, si sono impegnati a raggiungerli entro il 2030. Con la normativa europea sul clima il conseguimento dell’obiettivo climatico dell’UE di ridurre le emissioni dell’UE di almeno il 55% entro il 2030 diventa un obbligo giuridico. I paesi dell’UE stanno lavorando a una nuova legislazione per conseguire tale obiettivo e rendere l’UE climaticamente neutra entro il 2050. Il pacchetto di proposte mira a fornire un quadro coerente ed equilibrato per il raggiungimento degli obiettivi climatici dell’UE, in grado di:
Lunedì 26 Giugno 2023
16:00 – 18:00
L’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile è un programma d’azione per le persone, il pianeta e la prosperità sottoscritto nel settembre 2015 dai governi dei 193 Paesi membri dell’ONU.
L’Agenda 2030 prevede però, oltre ai 17 Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile – Sustainable Development Goals, anche strumenti per l’attuazione concreta.
In particolare l’Agenda 2030 intende operare anche verso le supply chain sostenibili. Una supply chain sostenibile è quella che prova a limitare, in tutte le sue fasi, l’impatto ambientale e sociale sfavorevole: dalla fabbricazione di un prodotto e il relativo stoccaggio fino alla consegna al cliente.
Come si può raggiungere? Secondo lo studio State of Supply Chain Sustainability 2020 del Massachusetts Institute of Technology (MIT), mediante una gestione sostenibile delle risorse (energia, acqua, materie prime…) e con l’utilizzo di energie rinnovabili. Per fare ciò, è necessaria la collaborazione di tutti gli attori che intervengono nella supply chain, dai fornitori di materie prime, confezioni e imballaggi fino alle agenzie di trasporto, responsabili della distribuzione degli ordini. Tutti loro devono unificare gli sforzi, promuovere azioni concrete come l’uso di materie prime di origine sostenibile o la razionalizzazione delle risorse impiegate. I vantaggi di una sostenibilità della supply chain sono:
Risulta evidente che la supply chain sostenibile non è più solo una questione di immagine, ma si è convertita in una necessità e una strategia che apporta benefici alle aziende, oltre a rafforzare la loro relazione con l’ambiente e la società.
La Supply Chain Aziendale Sostenibile:
Criteri, Strumenti ed Esempi
16.00-16.30: La Parte Tecnica. La Sostenibilità Ambientale come Vantaggio Competitivo nelle Supply Chain Aziendali
Alessandro Cremonesi, Founder & Senior Partner IMPACTAGE Srl
16.30-17.30: La Parte Esperienziale. Le Azioni Concrete Introdotte dalle Imprese
Matteo Bortoli, Responsabile Marketing e Comunicazione Lattebusche Scarl
Luca Fraccaro, Presidente Fraccaro Spumadoro SpA
Francesco Pettenon, Amministratore Delegato Fila Industria Chimica SpA
Gabriele Rachello, Presidente Molino Rachello Srl
17.30-18.00: Q&A e Sintesi Operativa
L’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile è un programma d’azione per le persone, il pianeta e la prosperità sottoscritto nel settembre 2015 dai governi dei 193 Paesi membri dell’ONU.
L’Agenda 2030 prevede però, oltre ai 17 Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile – Sustainable Development Goals, anche strumenti per l’attuazione concreta.
In particolare l’Agenda 2030 intende operare anche verso le supply chain sostenibili. Una supply chain sostenibile è quella che prova a limitare, in tutte le sue fasi, l’impatto ambientale e sociale sfavorevole: dalla fabbricazione di un prodotto e il relativo stoccaggio fino alla consegna al cliente.
Come si può raggiungere? Secondo lo studio State of Supply Chain Sustainability 2020 del Massachusetts Institute of Technology (MIT), mediante una gestione sostenibile delle risorse (energia, acqua, materie prime…) e con l’utilizzo di energie rinnovabili. Per fare ciò, è necessaria la collaborazione di tutti gli attori che intervengono nella supply chain, dai fornitori di materie prime, confezioni e imballaggi fino alle agenzie di trasporto, responsabili della distribuzione degli ordini. Tutti loro devono unificare gli sforzi, promuovere azioni concrete come l’uso di materie prime di origine sostenibile o la razionalizzazione delle risorse impiegate. I vantaggi di una sostenibilità della supply chain sono:
Risulta evidente che la supply chain sostenibile non è più solo una questione di immagine, ma si è convertita in una necessità e una strategia che apporta benefici alle aziende, oltre a rafforzare la loro relazione con l’ambiente e la società.
Per informazioni: segreteriasprint@finest.it
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Webinar 26 giugno 2023 dalle 16:00 alle 18:00
La Supply Chain Aziendale Sostenibile: Criteri, Strumenti ed Esempi
Salone d’Impresa Srl è una società Certificata UNI EN ISO 9001:2015 in “Progettazione ed Erogazione di Corsi di Formazione”